Minturno - La Regina Viarum e il confine del Lazio antico
Lungo la Via Appia: il ponte sul Garigliano
La Via Appia, dopo aver attraversato la piana di Formia e costeggiato il mare, giunge a Minturno, dove il suo tracciato storico incontra il fiume Garigliano (antico Liris), naturale linea di confine tra Lazio e Campania.
Qui i Romani fondarono, nel 296 a.C., la colonia di Minturnae, nata con finalità militari e strategiche per controllare il passaggio fluviale e il porto commerciale.
La città sorse lungo la grande arteria romana, che ne divenne il decumano massimo, ed è ancora oggi uno dei siti più emblematici del viaggio sulla Regina Viarum.
“Dove il fiume incontra il mare, la Via Appia si ferma un istante: Minturnae è la soglia tra due mondi.”
Minturno — la soglia tra Lazio e Campania lungo la Via Appia.
Introduzione
La Via Appia, dopo aver attraversato la piana di Formia e costeggiato il mare, giunge a Minturno, dove il suo tracciato storico incontra il fiume Garigliano (antico Liris), naturale linea di confine tra Lazio e Campania.
Qui i Romani fondarono, nel 296 a.C., la colonia di Minturnae, nata con finalità militari e strategiche per controllare il passaggio fluviale e il porto commerciale.
La città sorse lungo la grande arteria romana, che ne divenne il decumano massimo, ed è ancora oggi uno dei siti più emblematici del viaggio sulla Regina Viarum.
“Dove il fiume incontra il mare, la Via Appia si ferma un istante: Minturnae è la soglia tra due mondi.”
Archeologia e memoria
La colonia di Minturnae conserva un patrimonio archeologico di straordinaria integrità e fascino.
Il foro repubblicano, il foro imperiale, il teatro, le terme urbane, il macellum e i portici colonnati lungo l’Appia raccontano una città che fu prospera e vivace per secoli.
L’impianto originario, delimitato da mura in opera poligonale, si ampliò nel II secolo a.C. con la costruzione dei templi dedicati a Giove e alla Concordia Augustea.
In età imperiale, Minturnae divenne un importante centro commerciale, con un acquedotto di 11 km che portava acqua dalle sorgenti di Capodacqua e un anfiteatro capace di ospitare migliaia di spettatori.
Dopo secoli di splendore, la città fu progressivamente abbandonata a seguito delle incursioni saracene del VI secolo d.C., ma i resti monumentali, allineati lungo la Via Appia, offrono ancora oggi una visione nitida della sua grandezza.
Inaugurato nel 1832, capolavoro borbonico in ferro e pietra che sostituisce l’antico Pons Tirenus romano:
segna il passaggio dell’Appia dal Lazio alla Campania.
Accessibilità e suggerimenti di visita
Il Parco Archeologico è parzialmente accessibile, con percorsi pedonali e pannelli esplicativi.
Parcheggio e punto informazioni all’ingresso dell’area.
Il Teatro Romano e l’Antiquarium sono visitabili con guide locali.
Accesso agevole al Ponte Real Ferdinando e aree panoramiche sul fiume.
Collegamenti ferroviari dalla stazione di Minturno–Scauri (linea Roma–Napoli).
Suggerimento: visita Minturno come tappa finale della Via Appia pontina — dove l’antica Roma incontra il mare e la storia si trasforma in paesaggio.
Minturno oggi
Minturno è una città che vive in equilibrio tra passato e futuro.
Le sue testimonianze romane convivono con un vivace borgo medievale, panorami fluviali e una forte identità culturale legata alla Via Appia e al mare di Scauri.
Oggi il Comune valorizza il suo patrimonio attraverso eventi, festival archeologici e itinerari sostenibili che connettono i siti antichi al territorio moderno.
“Minturno è il respiro della Regina Viarum: un ponte tra Roma e il Mediterraneo.”
Mettiti in cammino
Da Minturno la Via Appia attraversava il Pons Tirenus, superava il Garigliano e proseguiva verso Sinuessa e Mondragone, aprendo la strada alle terre campane.
Qui si conclude il tratto pontino del percorso UNESCO, ma inizia un nuovo viaggio nella storia.